
Science please!
Una ricetta sana: video realizzati dalla classe 2B della scuola media di Gazzaniga a.s 2018/2019
La presenza dell'amido negli alimenti rilevata con la soluzione di Betadine
Attività realizzata dalle alunne Maria Guilia A. e Alessia B. della classe 2B della scuola media di Gazzaniga (BG) a.s. 2018/2019
STRUMENTI UTILIZZATI:
Porta provette con Provette;
Bacchetta di vetro;
Spatola di Acciaio;
Spruzzetta con acqua di rubinetto;
Carta assorbente;
Pipette monouso (pipette Pasteur);
Coltelli;
Betadine (sostituisce la soluzione di Lugol)
SOSTANZE O ALIMENTI UTILIZZATI:
Farina
Cipolle
Limoni
Zucchero
Patate
Riso
Pane
Soluzione Betadine, disinfettante acquistabile in farmacia, a base di Iodio
CONOSCENZE TEORICHE:
L’amido è uno zucchero polisaccaride, comunemente contenuto in
alimenti come pane, pasta, riso, patate. L’amido si trova nei frutti, nei semi e nei tuberi delle piante. Nell’industria alimentare le cinque fonti
principali di amido sono il mais, le patate, il riso, la tapioca e il grano.
Una semplice analisi qualitativa che indica la presenza dell’amido può essere condotta in laboratorio saggiando la sostanza con il reattivo Betadine. In presenza di amido, il reattivo tende a legarsi dando un complesso che assorbe la luce, virando verso il blu scuro. Il Betadine è una soluzione contenente iodio, di colore giallo-marrone chiaro, inodore utilizzata come disinfettante della cute. Il Betadine può essere utilizzato come sostituto del Lugol per il riconoscimento della presenza di amido perché l’amido, legandosi con lo iodio, fa virare la soluzione da giallo a blu scuro o nero.
DESCRIZIONE DELLA PROVA:
Lo scopo della prova è quello di rilevare la presenza di amido nei vari
alimenti. Per svolgere la prova bisogna prima di tutto preparare il campione di riferimento come controllo negativo, cioè inserire la
l'acqua in una provetta e aggiungere da 2 a 5 gocce del reattivo di Betadine. Il risultato sarà una soluzione giallognola perché nell’acqua non c’è amido e quindi il Betadine non cambia colore.
Ogni volta che la soluzione con le diverse sostanze (gli alimenti) uscirà di questo colore vuol dire che l’amido non è presente, o è presente in bassissime quantità.
In seguito si sbucciano e si sminuzzano finemente gli alimenti mettendoli nelle provette (solo dopo aver numerato le
provette ed aver elencato il numero in tabella) cercando di avere più o meno la stessa quantità di sostanza per ogni provetta. Poi si aggiunge un po’ di acqua (5-10ml) in modo che le provette raggiungano tutte lo stesso livello e che siano diluite allo stesso modo, quindi si mescola bene aiutandosi anche con la bacchettina di vetro.
Dopo aver preparato le soluzioni ed aver annotato nella tabella i colori di
partenza attinenti, si procede con l’analisi delle sostanze aggiungendo ad esse, aiutandosi con la pipetta mono uso (o Pasteur), alcune gocce di
Betadine. Alcune sostanze diventeranno di colore scuro, altre di colore giallino. Ora si riporta nella tabella il cambiamento di colore e si confronta il risultato di ciascuna provetta con il campione di riferimento. Si può facilmente notare come il colore della farina, della patata, del riso e del pane sia totalmente diverso da quello del campione di riferimento, questo perché gli alimenti contengono amido.


CONCLUSIONI:
Come possiamo vedere nella tabella delle osservazioni, le sostanze che reagiscono con la soluzione Betadine sono la farina, il riso, il pane e la patata. Infatti i vacuoli della patata contengono l’amido come materiale di riserva e il pane è costituito in gran parte da questo polisaccaride, così come la farina (che costituisce il pane) e il riso.